mercoledì, luglio 14

Incontrarci qui tra queste nubi, ansiosi di parole, sempre lasciate scivolare li, senza alcun senso apparente. Eppure questo è ciò che prepotentemente bramiamo; abbiamo avuto carica e voglia, ci siamo creati crucci dentro. Inutili, eppure abbiamo lasciato notti bianche d’insonnia e abbiamo sperato dopo ogni solo minuto respirando lentamente tutta l’aria che si poteva.
Nella danza e nel nuovo, nei sorrisi e nei toni, nelle movenze e nei forse, persino nei clacson delle auto, ci siamo sfiorati e guardati e capiti. E sentirsi qualcosa per qualcuno è splendido; c’è chi formula un sentimento e inclina un pensiero, lo avverti mentre t’adagi nella coltre vaga dell’andare.
Ci muoviamo ora; ci si perde ed è inevitabile, non ci potremmo altrimenti ritrovare, sarebbe sconosciuta l’icona delle corse, dei salti, e dei raggiungimenti. Si muta, si cambia pelle ad ogni parola, ad ogni sguardo celato, e oltre ancora, oltre, da rigo in rigo in cui sono svanito dal verso dell’altro ieri; e non rinnego ancora quello dolorante di ieri.
E già che lo ricordo, muovo giusto una spalla sulla tua; mi volto, naufrago l’esistenza. Sei già nel tuo porto, riverso alla tua partenza, al tuo mare, che respiro e per cui ansimo. Magari voltando il globo...

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

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9:43 AM  

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