venerdì, febbraio 27

Triste, io no; e poi perché, non so. Ci si muove, ci si abitua a tutto, difronte alle estreme intemperie ci soffiamo il naso; e tutto scorre, e tutto svilisce. Non trovo moventi d'ira e mi guardo allo specchio che rifuggo; io, confuso senza più bordi e definizioni. Un ardore sgretolo, una mano rasente, una tv scintillante come medium per là, o al di là.
Raccogliamo idee, escogitiamo segnali, ci muoviamo ignavi. Avvertiamo tremori; non è tempo di guerre, zaini, e gavette. Oggi è il grigio levante nell'impero delle ragnatele.