Tuoni, fiamme e macchie rosse a strisce.
Tutto tuona
e perde i sensi;
l'abbaglio lesto
a spolverare sguardi sorpresi.
Occhi neri
come spranghe calate dal vuoto
passi incerti
spazzati, via!
su strade roventi,
vie del sud,
quanti corpi stesi
tra incerti dove, e perché;
per i corridoi del mondo
quante mani ancora calde,
di calzoni a bande rosse,
vorremmo tenere nelle nostre
di mani,
strette alla fronte
a sbriciolare torri del terrori.
Nel pozzo,
giù per le viscere,
nel ventre,
conterremo ogni parto dolente
accecato o eliso
per i nove mesi dell'infinito.
Tutto tuona
e perde i sensi;
l'abbaglio lesto
a spolverare sguardi sorpresi.
Occhi neri
come spranghe calate dal vuoto
passi incerti
spazzati, via!
su strade roventi,
vie del sud,
quanti corpi stesi
tra incerti dove, e perché;
per i corridoi del mondo
quante mani ancora calde,
di calzoni a bande rosse,
vorremmo tenere nelle nostre
di mani,
strette alla fronte
a sbriciolare torri del terrori.
Nel pozzo,
giù per le viscere,
nel ventre,
conterremo ogni parto dolente
accecato o eliso
per i nove mesi dell'infinito.
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