Vedrete che non persisterò, non ho quella fatua energia che tutti credono. Un momento, e svanirò, basta poco; a volte una virgola fuori posto o un punto inopportuno. Non ci sarò a quelle danze intentate, sarò già altrove, disperso. Tutte vittime, tutti carnefici; questo il cruccio. Non so quanto resisterò; spalle alle pareti d’una fossa imbraccio fucile e guanto, come invece vorrei chitarra. E plettro Aspetto, sono colpi, tuonano ma non mi muovo; fronde d’acqua svirgolano dall’elmo rilasciando pozze di fango. Non ho occhi, non ho sguardo, ne lacrime da versare, confuse a boccoli di rigoli acciancicati di sudori. Un momento e m’alzerò, incurante delle altrui armi; avrò appena pronunciato ‘’no’’ e farfugli insensati.
Vedrete non ci sarà bisogno d’addii, ne sguardi o mani volte. Alcuno impegno, nessun pensiero, dubbi o memoria. Tutto scorrerà placido, orrido come la linfa sordida che scorre da vico in vico, ai lati, calpestata, offesa, dilaniata, come il tempo che ci sorprende intenti alla notte.
Vedrete non ci sarà bisogno d’addii, ne sguardi o mani volte. Alcuno impegno, nessun pensiero, dubbi o memoria. Tutto scorrerà placido, orrido come la linfa sordida che scorre da vico in vico, ai lati, calpestata, offesa, dilaniata, come il tempo che ci sorprende intenti alla notte.
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