domenica, ottobre 24

Voci dal nulla. Gorghi di parole che spiovono; osservo attorno, rimbocco maniche di mani che innalzo alla nuca. Piego il collo come si flette l’arco un attimo prima di scagliare il dardo. Così entro nel mio spazio, sfaldando gli squarci minacciosi che rivestono le pareti di ogni angolo perso nel crogiolo di parole, oltre ogni asfalto, assopito e ridondante nei pensieri spersi della mente. Pescatore indomito di telline, setaccio ogni fondale, e tra questi le fanghiglie infauste alla ricerca di residui lisi di sentimenti. Rovisto tra rattoppi di maglie infeltrite, osservo tra buchi e trame assorbendo ogni battere di sentimento e calore.

Ti muovi a piccoli passi, osservi attraverso vetrine le tue guance senza più colore. Mi tieni legato ai calzoni con una mano stretta di dita ossute e fredde. Respiri tra le banchine e le strisce disposte come legni di binari esuli. Sussulti la notte, ma sarà stato il vento a battere contro le finestre, a oltrepassare gli spiragli per brinare oltre le fessure ed entro ogni incubo che nella notte è sempre più vita. Nei silenzi avvolgi quelle lunghe parole che scivolavano semplici dopo giorni di intenso fragore di mente. In un semaforo hai deposto la tua quiete, nel rombo sconosciuto di motori.

Osserva e ghigna. Occhi bianchi di voglie represse negli anni degli ardori di tutti. Il mantello nero olezzo a svolazzare perfido ad ogni folata d’aria. Trama lapilli d’oblio, coniugando ogni smarrimento con le tue sordide attese distratte. E il tempo passa e lui si nasconde oltre le pieghe delle lenzuola che disadornano il letto foderato di odori estranei. A testa in giù, infiltrato nelle auree e negli impeti che tornano come lampeggi di fari nelle sere oscure. Di fronte, lo vedi, avanzare spavaldo con o senza fondina adorna, perché la scena ed il film è già nei nostri occhi.

Làva
scivoli sulla pelle,
ma inghiotto il magma
e assopisco il lamento;
scagliando l’urlo
adorno le sventure
tue eterne moventi.

Colmo e svanito
senza lacrime e affanni,
ponte di una voce
verbo tra uomini
e cosmo, contro,
intesso parole
da me
verso te.