lunedì, febbraio 14

In mensole brune i mie libri, tesori tra le parole. Carta osservata dai polpastrelli, pesi che scoprono storie lunghe anni. Apro preoccupato da ciò che può apparire dentro i fragori di copertine colorate. Interrogo righe imitando ceselli e simboli, intono nella mente i suoni sorseggiando le anime sparse. Cuori e visioni estreme, nei fumi della scompostezza geniale di spirito. Volti con barbe mal curate, e gote fresche trasognate nei rossori dei calori di stufe alle spalle. Autori e nomignoli soli, svaniti dietro scrivanie radenti il mare puro di visioni e immaginazioni al di là di ogni umano portamento. E piccolo e incolume mi muovo su e giù dal giallore e muffe, anelo teorie e ricompongo trame inesatte. Lettere lasciate appena rumor di vista; albatri adorni su listelli di legno; battelli ebbri d’arsura d’amare; stelle disuguali a carpire il destino dell’umano sentire. Polveri sottili, bufere di rene, frammenti brucianti negli occhi sbarrati da inedie strabordandi d’ansie e passioni represse. Mari sulle acque nell’impasto di cieli; richiami sussurrati di tinte color vinaccia; listelli di raggi dal sole su di me incurante intento e smarrito all’osservare.