lunedì, marzo 14

Parole sospese, gocce centellinate dai grumi dell’aria. Pensieri angolati arginati dalle remore, effluvi dal cielo di sguardi dispersi. Tensioni e maestrie protette nei palmi dei sorrisi sornioni. Fragori di sillabe in transito nelle mani di espressioni spioventi. Immagini che ci catturano, rendendoci guardiani ignari di fraseggi emancipati al senso. Storni insensati di virgole e risalti di suoni, all’incompiuto sguardo del fare distratto. Verbi e aggettivi ribelli, sdruccioli alle preposizioni errate; risorte nelle notti insonni di pensieri latenti. Vite autonome e composte, abitanti parassiti di corpi forviati da tensioni inconsulte. Armonie figlie del Caso; quando nelle notti d’ansie le parole cantano la sintonia della mente votata all’animo. Espressione di amori superiori, irridenti dei confini del Fato. Chino è il tempo alle correnti delle passioni Umane, inviolabili al volgere di ere svilite ad istanti. Ricordi d’occhi e lacrime falcide di singulti, nell’attimo del sentire esposti alle pene d’universo.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Come sono i sorrisi sornioni?
E i pensieri angolati, le espressioni spioventi, i fraseggi emancipati, gli storni insensati... tutto molto originale e insolito, quasi fuori tempo, un po' demodè ma molto fanè..
Ho parlato con supponenza? Alias spocchiosità, alias autorererenzialità, alias...
Perché non fai un sorriso sornione e metti da parte i sospetti?

2:03 PM  

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