venerdì, febbraio 18

Sensazioni ai bordi di feste inquiete, in rimandi di sorrisi nervosi propagati nei corridoi. Predellini frenetici di rincorse in saltelli dalle banchine. Rincorse contro mete d'armonie sfuggenti, in alterchi tra il proferire e le movenze. Risa inutili tra le porte lungo strisce sui mattoni a scacchi. Indici contro, nello scarseggiar delle lacrime o nel più fausto degli eventi; soggiaciuti disillesi nei rifuggi e nei lamenti della mente. Parole interrogative, sguardi ignari; l'inveire contro la compostezza di smanie d'essere.
In stanze remote, arginare l'altrui; rimestare nel melanconico e curarsi in piccoli sorsi di squarci oltre finestre. L'essere altrove, in guardia e difesa; l'accennare un sorriso nei patos fuori tempo. Sopravvivere di giorni uguali alla ricerca di grafismi d'aria, e luci vaghe ascendenti. dialoghi improbabili; rarefatti dal novero futile delle affinità impossibili. Ricerche indefinite di lamenti in fondo all'animo. L'attendere e il trasognare, lambire e ricadere nel vacante pozzo sconnesso di stelle. Vuoti; lente ferite nel disperder solingo in preda a voragini inarginabili.
Sguardi; più remoti d'ogni attimo a precedere. Volti; bianchi di grigiore e di vocii rimesti nelle maree deli rumori.