martedì, giugno 21

Il luogo del sogno ogni giorno m’abita; desto e lucido, scorre nel parallelo d’ogni immagine, rivelando ciò che potrebbe, nello stridere di ciò ch’è. Invisibile indipendente, chiude le fronde delle corrispondenze, echeggi d’ogni rimando. Scevro di parole e grafismi, anela sensi solleticando plettri di memorie ataviche. Nulle soglie da varcare nell’ambito d’imago di castelli quiescenti d’areale, svaniti ai cenni declini di piedi altrui. Celato al perire, occulto al variare d'ogni respiro, aleggia di giorno e sprofonda al calar dello scuro. Sommerso negli angoli e nelle ombre della notte, sfalda le latenze del giorno, sbordando le specularità della mente. Tempo; che promulga progetti memori di tenzoni di luce; dove stillano nomi vaghi di fiere, maschere d’ogni effige.
Così, chi s'appresta sublima il canto lieto e rifugge i tormenti cupi del sentire. Terso alambicco vero, Voce d’Anima sola in questo sibilo d’Universo.