martedì, luglio 26

Fune per intessere l’ordito, scorri fitta seta nelle trame. Alcuni verbi regolano torbidi parole enunciate. Nei fumi e nel senso, l’enumero di pensieri disarticolati rivolti a gabbie insature.

Represse certe immagini si spingono alle spalle ghignando azioni inermi. Passano i giorni nell’attesa di luci, e nel levar del sole. Profuse le parole, tutto non succede ai rintocchi della porta del primo sopore. Nel poggiolo s’intravedono passaggi e ricami di fervori e risa isteriche. Cosparse gote di carezze, nelle distanze sottese ai dipinti, migra la mente oltre ogni frontiera. Dove il rigo ha senso, e le parole che arrancano non tradiscono.

Compagne per dividere la costa e nemici per armare la frontiera; alture per innalzare il capo, e pozzi dove lasciar drenare ogni goccia di sudore. Sensazioni prima che suoni e grafie; notti di sonni in fuga dalla prigione ignara che imbriglia i passi. Suoni e vocii che intonano “tu no; non devi; tu puoi”. Frasi sconnesse nella lingua dell’emergenza, quando appannato il faro tarda e cerchi il suono rivolto; simulacro di raggi negati.

Alti e bassi; ghigni e incurie. Uomo nudo a fronte; specchio lama limacciosa.


Dico che sorvolo
e sono a terra,
il viso nella pozza
d’acqua stantia
che nelle remore traspare.

Mentre odo
richiami
e gozzoviglie in festa
ingoio boccate lerce
madide di limo.

Svilito
m’adagio al fondo
d’imbellettato e fango;
il cielo m’incupisce
e la terra s’apre a ventre.

Briciole di rena,
casa d’altura
che smemore
m’accogli.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Autrice dell'piccicosa ragnatela che vibra ad ogni fiato di brezza ad ogni flebile passo, dal centro del proprio perfetto progetto di vita e morte, l'amante di trame ed orditi sottili attende paziente lo stimolo di una nuova sensazione.
Potrebbe non giungere mai a far vibrare le esili corde che la sostengono, eppure la sua rete rimarrà là in perenne mobilità, memoria e simulacro della sua paziente attesa...

9:57 AM  
Anonymous Anonimo said...

"Solo adesso mi accorgo quanto sono scortese nei tuoi confronti, mia cara ombra: non ho ancor neppure fatto parola su quanto mi rallegra di ascoltarti, e non solo di vederti. Lo sai, io amo l'ombra come amo la luce. Perché esistano la bellezza del volto, la chiarezza del discorso, la bontà e fermezza del carattere, l'ombra è necessaria quanto la luce. Esse non sono avversarie: anzi si tengono amorevolmente per mano, e quando la luce scompare, l'ombra le scivola dietro.
E io odio quel che odi tu, la notte; amo gli uomini perché sono seguaci della luce, e mi allieta lo splendore che è nel loro occhio quando conoscono e scoprono, loro, gli infaticabili conoscitori e scopritori. Quell'ombra che tutte le cose mostrano quando su di esse cade il sole della conoscenza - io sono anche quell'ombra"

("Il viandante e la sua ombra"-Nietzsche)

10:19 PM  

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