giovedì, settembre 19

Si parte per un viaggio lungo un’intera vita, a volte su sentieri sottili come lame le cui sponde sono gli opposti riflessi. Immobili, con il pensiero in fermento, si va ovunque, oltre ogni limite, e si esplora ogni angolo, ogni cavità. Le rughe, gli odori, però, sono accessibili solo spostandosi veramente e rischiando di rimanere a secco d’acqua nelle calure estive. Il ragazzino che sogna il “nuovo mondo” e che incanta lo sguardo su cartine geografiche, e sogna, e vaga, è il più grande sognatore d’ogni tempo. Il ragazzino, eccitato dal moto che la stasi propone, delle cose, però, non conosce la fine. Suona, quindi, una musica senza limiti, su di un pianoforte con infiniti tasti. Li ci si perde. L’uomo è infinito nello spazio finito che controlla, l’oltre è troppo vasto e v’alberga il vano.