Tic tac, tic tac, tic tac.
- Beva, beva questo, tutto, mi raccomando.
- Tutto…il litro?
- Certo! Ma ha tempo, sa, poi la chiamiamo.
- Beh, è aromatizzata all’anice, se non fosse prima mattina, a digiuno, e se, principalmente, non fosse un litro, non sarebbe male.
Uno, due, tre…dieci bicchieri colmi.
Tic tac, tic tac, tic tac.
- Abbiamo qualche speranza, mi chiamano?
- Si, certo, vedrà…
Tic tac, tic tac, tic tac.
Sessanta minuti dopo.
- Vada, l’aspettano.
……
tic TAC.
- Venga, venga, si stenda. Acc…a quei bottoni, si tolga la polo…e le braccia, mi raccomando, ben stesse all’indietro, altrimenti non ci passa. Ha già bevuto l’acqua?
- Si....
- Un litro?
- Giuro, tutto!
- Bene, bene…allora ciucci qua…dalla cannuccia, ma non si preoccupa, ne basta metà…mezzo litro.
- Grazie – come è umana lei –
- Faccia vedere il braccio..
- Eccolo.
- Uhm…uff…beh…ma l’altro è meglio?
- Veda un po lei, a me sembrano uguali, spero…
- Uhm…uff…(si, si faccio lo stesso turno…) beh…uhm…(Paola, si…te lo avevo già detto!) apra e chiuda lei e…(guarda più tardi si vede, ogni volta…) e…speriamo bene. Ecco…asp…acc…si…si…tenga dritto, all’indietro.
- Allora, braccio all’indietro e dritto, altrimenti l’ago….non si muova…e quando sente “trattenere il respiro” lei per trenta secondi lo trattiene immobile, se non riesce – sguardo truce – espelle l’aria lentamente. Capito?
……
Tzzzzz...triiii…tzzzzz…
- Bene faccia saliva e prenda questo…
- Cos…cos’è? Panna?
- Su, su apra la bocca, un bel cucchiaio…e mandi giù, densa? Via…via,…e un altro ancora…Riepiloghiamo, braccia tese, all’indietro, non si muova, trattenga il fiato e poi, ricorda l’ago?
- S..si!
- Da li entra il contrasto…e sentirà caldo…ma tranquillo è niente…ma stia fermo, non respiri e braccia all’indietro.
- Ecco, tutto fatto, si rivesta.
- Bene, ma mi dica, cosa si vede?
- Ah, booh? Che ne so io, qua il medico può dirlo.
- Bon, arrivederci, ehm…, saluti.
Otto ore valgon bene una TAC.
- Beva, beva questo, tutto, mi raccomando.
- Tutto…il litro?
- Certo! Ma ha tempo, sa, poi la chiamiamo.
- Beh, è aromatizzata all’anice, se non fosse prima mattina, a digiuno, e se, principalmente, non fosse un litro, non sarebbe male.
Uno, due, tre…dieci bicchieri colmi.
Tic tac, tic tac, tic tac.
- Abbiamo qualche speranza, mi chiamano?
- Si, certo, vedrà…
Tic tac, tic tac, tic tac.
Sessanta minuti dopo.
- Vada, l’aspettano.
……
tic TAC.
- Venga, venga, si stenda. Acc…a quei bottoni, si tolga la polo…e le braccia, mi raccomando, ben stesse all’indietro, altrimenti non ci passa. Ha già bevuto l’acqua?
- Si....
- Un litro?
- Giuro, tutto!
- Bene, bene…allora ciucci qua…dalla cannuccia, ma non si preoccupa, ne basta metà…mezzo litro.
- Grazie – come è umana lei –
- Faccia vedere il braccio..
- Eccolo.
- Uhm…uff…beh…ma l’altro è meglio?
- Veda un po lei, a me sembrano uguali, spero…
- Uhm…uff…(si, si faccio lo stesso turno…) beh…uhm…(Paola, si…te lo avevo già detto!) apra e chiuda lei e…(guarda più tardi si vede, ogni volta…) e…speriamo bene. Ecco…asp…acc…si…si…tenga dritto, all’indietro.
- Allora, braccio all’indietro e dritto, altrimenti l’ago….non si muova…e quando sente “trattenere il respiro” lei per trenta secondi lo trattiene immobile, se non riesce – sguardo truce – espelle l’aria lentamente. Capito?
……
Tzzzzz...triiii…tzzzzz…
- Bene faccia saliva e prenda questo…
- Cos…cos’è? Panna?
- Su, su apra la bocca, un bel cucchiaio…e mandi giù, densa? Via…via,…e un altro ancora…Riepiloghiamo, braccia tese, all’indietro, non si muova, trattenga il fiato e poi, ricorda l’ago?
- S..si!
- Da li entra il contrasto…e sentirà caldo…ma tranquillo è niente…ma stia fermo, non respiri e braccia all’indietro.
- Ecco, tutto fatto, si rivesta.
- Bene, ma mi dica, cosa si vede?
- Ah, booh? Che ne so io, qua il medico può dirlo.
- Bon, arrivederci, ehm…, saluti.
Otto ore valgon bene una TAC.
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