venerdì, ottobre 25

Da tempo avrei voluto, ma le cose vanno da sole come devono, come se sapessero. Giorni spesi a pensarci, ma poi a cosa non mi è tutt’ora chiaro. Si, avrei voluto scrivere, come ad un amico lontano, perso tra le pieghe della vita e il tempo che allontana. Avrei voluto scrivervi, ma nasce un dilemma quando ci si sente soli, tutto è filtrato tra le spranghe verticali del senso comune, dell’opportunità. Mi sono fermato a pensare ed ho sentito nostalgia per qualcosa che non può esistere; osservando il mio profilo su di una finestra, attraverso il vetro troppo sottile, non ho intravisto risposte, ma ancora e più sguardi sfumati e insensati. Una parola per tutti, qualche rigo allegro, un rimando a un giorno da ricordare, sorrisi, sguardi e qualche mano da adagiare, ogni giorno, tutti, ho immaginato. Questa comunità è già testimonianza di barriere abbattute, è il bisogno di credere che si può vivere al di fuori dal proprio steccato. Che si possa essere simili nel pensiero, violando la fisicità da cui ci facciamo rappresentare, è un’utopia che voglio abbattere per poter sperare e lasciarmi incantare, ancora. L’apparente asetticità del virtuale è un assalto alla compostezza metodica del bieco quotidiano, per ritrovarsi e rileggersi fuori da spazio e tempo, perché non c’è luogo e non c’è ora. Una fitta rete di pensieri e riflessioni si muovono tra un treno, una pizza o un bar, in un insieme di link tra me e voi, tra noi, in un click non dato dall’indice sul mouse ma, da un’interconnessione che è cultura, comunicazione, a volte scontro e in ogni caso pensiero, sferzante e dinamico. Ed ecco, tra un sogno ed un viaggio mi ritrovo qui, a scrivere, a sorridere solo, pensando ai vostri mille sguardi che non vedrò mai, ognuno diverso e proiettato nella propria dimensione che a volte, e basta già, è la nostra. In fondo vi “sento” tutti, anche quando tra me e il monitor ci sono ore di silenzio e pause profonde. Non perdiamoci, però, scriviamoci spesso, nella tastiera c’è la nostra corte e, lo voglio dire, io ci sono.

Manilo, e il blog in Là.