mercoledì, gennaio 26

Isolato nell'isola; la condizione che mi attraversa da sempre. Da quando nell'isola, quella vera, ancora ci abitavo; la Sicilia. Anni quelli - e scrivo degli ottanta e i dolorosi novanta - di angosce profonde, di ansia di vivere e di speranze tradite. Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Libero Grassi; ma anche una miriade di altri volti che sfrecciano nelle mie visioni immaginarie, come titoli di coda. Isolato comunque e sempre, anche ora che vivo nel Veneto. Per le mie idee, per quell'essere sempre un po' diverso e forse inafferrabile. Isolato ancora una volta, perchè nella comunità blog sono una parentesi senza rilievo; scrittore, quindi, privo di titolo e riconoscimento. Vorrei vergare centinaia di righe affinchè l'ingorgo del mio animo possa trovare un punto di comunicazione. Vorrei cesellare parole ogni giorno, ogni ora, senza relegare l'amara e inproduttiva passione - agli occhi invisi - negli spiccioli di minuto. Per ora dreno l'impeto lasciandolo gorgogliare in un angolo della mia mente precisa e razionale da perito tecnico. Speranze tradite, appunto, come quegli anni novanta che mi hanno indelebilmente segnato sulla pelle.