mercoledì, gennaio 26

Questo tempo per pensare è un allucinogeno; si insinua attraverso le nari e pregna la mente dissociando il reale già svilito in una moltitudine di supposizioni. L’ondeggiare delle sensazioni trasporta il corpo altrove rispetto alla mente. Angoli angusti, all’imbrunirei di coltri di luci sperse. Inizi, appigli e fine; solo argomenti e concetti nel perpetuo torpore. Mi sveglio; risveglio, desto. Ma incubo in quale incubo?