Quando, socchiuso l’uscio di listelli di querce, s’innesca il sipario di scuri freddi, avverto gelide le pareti inclinate nell’epilogo d’osservare i tremori. Piego le dita sui palmi richiamando all’ordine la materia umana, aggrottando ciglia e cornici per spandere dileggi in incroci petrolio di sguardi profondi, in pennellare di rimandi d’assenza. Io sento i passi; accodo la mente in un sospiro interinato e immagino ciò che la vista non rifugge. Calata la quiete che non è dei fruscii echeggianti e tenebrosi, non cerco mete, ma avanzo nel fare illineare di chi non cerca perch’è stato trovato. Penso che non ho nulla e che da sempre mi muovo in quest’indefinito luogo remoto, di voci dentro e d’attese. Scendono dall’alto sussurri; interpreto, distante razionale abitante della schiera e osservatore delle movenze. Lungo le bordure di terricci ombrati ci sono già stato; non mi perdo a ripercorrere cieco un calle già abitato dall’avanzare dei tacchi mezzi sfaldi. Ti cerco cielo sfumato dalla pelle di velluto e dall’effige di Caino; nei pensieri ritengo le tinte cangianti e ove non t’ignoro ti coloro di pasticci con le mani. E quante lame che, trafitte le sporgenze in davanzale, piego in puntini di luci stellari. Quante cupe gioie vestite d’effimero, spante in varianze di cielo adorno di nembi; così a variegare d’imperfetto limpido l’Eterno. Solo; in cui risento tutti, negli effluvi di corrispondenze d’acque oblique, ribattere in ogni lembo di pelle. Mi sporgo, poi vario e ricambio; con questi pastelli posso tutto. Poi risento i fragori, e riapro alla luce; qui incomincia la partita di spettri occulti e fandonie da adombrare di menzogne. Quelle che la notte fomenta, e che il giorno infonde.
domenica, aprile 10
Informazioni personali
- Nome: Manilo
Son movenze, le tue, quelle in cui muto, incantato nei fruscii dell'aria; uniti da fati e umori di terra, arpeggiamo parole inclini come rigoli d'acqua. Fotografia di Michael Melford.
Previous Posts
- Quei volti ondulati attorno a tre auto; tesi d’ans...
- Non ho paura delle trame di questa notte, scura d’...
- Guitto dell'anima, svicolo ignaro dalla fonte di v...
- Sorpreso nell’idea cronica d’albeggiare, oltre le ...
- Il caso ha voluto che incontrassi il Professor Gia...
- Parole sospese, gocce centellinate dai grumi dell’...
- Uno disse, l’altro annuì; infine svicolarono assie...
- Come sete corvine ridiscese, il sipario sborda dal...
- Silenzi d’ovatta,panni colatidi parole brunite.Vol...
- Passi deboli puntati nelle frange delle sabbie, ne...
1 Comments:
...!!!...
Posta un commento
<< Home