Scialuppe a babordo e salvagente a prua, generi gonfiabili e rossi anfibi sotto coperta, localizzatene i pressi. Che ognuno si spinga sino al limite dello sbeffeggio, che incuta timore e si mostri avvezzo alla tempesta, come il principe dei nembi, ricordate? Reti, paracadute, fiocchi e ganci, sono ai lati disposti, basta premere giusto il pulsante rosso, quello con un bell’SOS marcato. Pronunciamo la magica parola e tutto sarà svanito, ci riscopriamo nel prato di casa, con il capo sottaciuto sulla spalla e una cannuccia intrisa d’un liquido verde. Stimolante immolarsi all’orlo quando siamo trattenuti da solide cinghie. Scrivere è innanzi tutto un atto contro se stessi e il falso incredulo mondo. Non c’è gioco vero se non lascia un segno, non c’è caccia senza possibili ferite, non ci sono versi e prose senza vuoti irreversibili.
mercoledì, maggio 4
Informazioni personali
- Nome: Manilo
Son movenze, le tue, quelle in cui muto, incantato nei fruscii dell'aria; uniti da fati e umori di terra, arpeggiamo parole inclini come rigoli d'acqua. Fotografia di Michael Melford.
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