sabato, agosto 13

Viaggiando ho lasciato zavorre. Ho portato l’indispensabile; ed era già in me. Borse magre, senza manici e tracolle, ma con tante tasche tali in numero da riporre in ognuna un ricordo. Senza mete, tra percorsi accidentati, con l’umore tenuto al minimo per garantirne l’assoluta costanza. Mi sono mosso infine, laddove non avrei saputo immaginare.
Ogni viaggio l’avverto interno, nell’infinita circumnavigazione di alcuni stati d’animo. Ho rilasciato in ogni percorso frammenti di parole, come sassolini di Arianna. Non me ne servo per far ritorno; voglio avanzare dalla base delle memorie. Mi spinge in questa corsa l’assenza d’un tratto certo.

5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

un cameo evocativo, notevole per intensità e ritmo lieve.
Per questo seguirà, via mail, invito sacripantico.
Saluti
F

10:22 AM  
Anonymous Anonimo said...

Ho letto e riletto in questi giorni il tuo post, incerta tra lasciare un commento che poteva sminuire o intaccarne la bellezza o leggere e andare...oltre!

E.

11:42 AM  
Anonymous Anonimo said...

Rotte

...un transatlantico che,preso male l'oceano,svogliatamente,non piu' le Indie riscontra all'orizzonte,riconoscibili per l'ingenuo totem della liberta' col fuocherello in mano,bensi' altrettanto oceano dato che in quel punto la terra è piattamente piatta,anzi liquidamente acquea.
(Pasquale Panella)

5:18 PM  
Anonymous Anonimo said...

"In un soffio di porta
fa l'ingresso
la bella incatenata a testa alta
invece i viaggiatori sono entrati
col capo chino e l'umiltà dei frati
bella incatenata dai suoi stessi ormeggi
la cinghia della borsa
e stringhe mosce e fascie di camoscio e stratagemmi
dei morbidi tormenti d'organzino"
(Pasquale Panella)

11:26 PM  
Anonymous Anonimo said...

Beh chi dice che questo è un cool blog non ha capito niente...
Cattivo commento quello di sopra

Orf

2:12 PM  

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