lunedì, febbraio 13

Oggi, luogo in cui gli intenti convergo, sto qui in disparte ad osservarti. In questo flusso di persone, su persone, colgo gli accenti dei tanti te. Uomini, per lo più decisi, nella danza del loro momento, a braccetto con pensieri nebbiosi, ma precisi, compiuti, visualizzabili. Ma oltre che effige, anche figure traverse; misture e pitture in movimento. Non li disconoscere, osservali in viso, nel paradosso di figure verbali. Poi parlane e commentali.
Infine muovi le mani. Muovi.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

è bello vedere che sei tornato a scruivere...
buona vita.. a presto..
ale.

10:44 PM  
Anonymous Anonimo said...

"Ed io ero alla periferia
nell'ultima giornata di quel sogno
tra larve ed anime già morte
E nell'attesa di trovare il niente
giallo e splendente come oro
apparve il vecchio ponte.
Correvo cornucopia di auspici primo vere
mi avevi appena detto
- screziato di vento e di saliere -
trascorre un secolo tra me e la tua luce in dissolvenza.
Volevo esser Aleph
non leggere il passato né il presente
che poi l'oro era tutto,
profumo oscuro di una notte
spenta.
"

10:50 PM  

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