lunedì, agosto 14

Facce e sguardi, nello scandire di pose; posture ritte, a futura memoria, circondate da rigidi drappi. Grigi orpelli, bordati dalle varianti del bianco. Tessuti cadenti, sotto ginocchia incartate di tremori disuniti; addomi tenui, rigonfi d’arie e credulità infami; spalle ritte, per la sospensione della gravità sbordante dal capo. Mani su mani, e dita ritorte su avambracci inarcati di cerimonie. Parole vacue, appena proferite per le ricorrenze della festa e le attese d’oltreoceano. Occhi incrociati sull’artefatto e sullo scenario, senza il tempo del ponderare. Carte su carte, e rigori e bagordi; quanti scarti e quanti accenni, quanti rosolati umori; e inosservanze; e vaghi sorrisi. Vi muovo, così, vaghi d’abiti e luccichii di scarpe. Confondo ricordi; in queste parole inespresse; ma sento i vocii fuori scena, percepisco ansie e sensi. Centinaia, migliaia di alterchi; fiumi di oppressioni sulla pelle, filtrati da aspirazioni calpestate. E sentir tutto su quest’epidermide, indurita dai riflussi e gli alterchi del sole. Insonnie divenute perpetui film notturni; quando tutto torna, ciò che non è disperso. Impronte del viso, viste e dimenticate; raccolte come palesi foglie d’autunno, trasportate dalle colle dei venti freddi. Attimi ignari che si moltiplicano in ogni istante, con nuove immagini per ricolmare il cesto. Valzer uno sull’altro, d’inanimato fulgore; corvini di scuro, sguardi di rado emergono. Oltre pose, i tempi e le distanze; avverti allora disagio e presente. Caso di spose di bianche livree; di militi da ritte virtù; di Nostromi d’altrui senso.
Nel compenso e nella folla alberga il mio plaustro; senso d’amico ch’osserva su file dispari, in alto; e sorseggi di risa femminine nelle rime del basso. Osservo nodi scarni di consunte cravatte e camice candide nei riflessi del viso. Sguardi; uno per uno tra le decine; volto, ancora un altro, sino a trovare ed ipotizzare. Gente d’ombra silente ai fianchi d’orde moventi, in scontri d’alterchi nella miscellanea del tempo. Qualcuno sussurra; qualcuno s’avvicina. E non c’è tempo; e non c’è scelta; e non c’è tregua.