mercoledì, maggio 28

L’incrociarsi distratti. A margine del giorno, visi, paralleli e opposti, avanzano distratti, l’uno incosciente dell’altro. Distanti, su realtà uniche, pennellate da anni; rifugiati nella nicchia temporale a protezione dei propri timori sordi, perché celati dentro. Persone silenziose, tenui, sul filo d’un pensiero e le movenze di mani lontane in preda a frenetici automatismi. Stanchi dell’ingombro delle cose, alienati, distanti da tutto, insensibili a parole e lacrime, che scivolano via. Nella fossa delle incomprensioni vaghiamo, cinici nell’intento di non sfiorarci, per non scoprire tracce, per poter flettere le palpebre e scorrere nell’oblio