Scusa,
e l’asfalto tuona,
tutto s’azzera
il folgore acceca
e spazza via.
Scusa,
l’ultima parola,
poi un volo senza fine
d’una scheggia a morte.
Cristo umano Giovanni,
sospeso a morte.
Lo sguardo disperso
e un blocco motore nel ventre.
Attorno, terra, solco e fuoco;
fumo e polvere dell’attacco sferzato.
Rotea il capo, il pensiero si esaurisce
per sempre celato, e d’ora in poi donato.
Per ogni vicolo, a Capaci,
è indelebile il puzzo del tritolo,
e pervaderà in eterno l’eco del boato,
testimone il guardrail rosso maculato.
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