Nel pieno delle cose, quando meno te l’aspetti, eccola in azione. Rotea, nella borsa rigida e nera, rimbalza da capo a fondo. Lampada tascabile, con pulsante rapido a pressione e rilascio. Ad un tratto mi soffermo, e ci penso, lei, in lotta perenne di spingi e rivieni, si appiccia. Che irriverente! Il saldatore, illuminato, è sorpreso in combutta con la bomboletta dell’olio. Fulminato dal raggio la scatoletta arancione e quadrata sborda le viti che, indispettite, nervose zampillano sul tubetto del grasso, che, destato dall’ondeggiare, e cambiando moto, urta la lampada e rispegne il fascio. Sorrido al pensiero, qualcuno alle spalle nicchia, per un attimo sono meno solo.
Ho una borsa che vive, una lampada che vibra e si accende di luce e immaginario. E’ bello avere compagni di viaggio.
Ho una borsa che vive, una lampada che vibra e si accende di luce e immaginario. E’ bello avere compagni di viaggio.
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