mercoledì, maggio 21

Una nuvola avanza circospetta, chiede sostegno al vento e si muove in cerchio. La ciambella d’ombra, figlie dei nembi, scopre uno spot di luce. Infastidito l’osservatore spia la scena, tifa l’impossibile, e lo sa; innesca una competizione surreale, quindi esistente all’assopimento della calura. Si alza, si agita, corre e insegue; s’accascia infine, stremato dal futile obiettivo. Il tappeto, della sabbia che calpesta, è ancora giallo, brilla a tratti secondo l’accidia dell’atmosfera che declina e si disimpegna. A monte una sola schiera di persone, e sgomenta scorge solo la bianca spuma delle solite onde ricurve. A valle l’indolente sguardo, in combutta con il tempo e l’atmosfera; dove si inchioda un punto, con l’indice bagnato da saliva e sudore.